Frasi con « qualcun » per bambini, ragazzi e studenti

Dico ciao a 'qualcun'.

'qualcun' salta nella pozzanghera.

La palla è di 'qualcun'.

'qualcun' è sotto il tavolo.

Metti il biscotto per 'qualcun'.

Ho visto 'qualcun' nel giardino.

Guarda il disegno di 'qualcun'.

'qualcun' mi tiene la mano.

La zuppa è per 'qualcun'.

Dormo con l'orsetto 'qualcun'.

La tua macchinina è di 'qualcun'.

In classe trovo il quaderno di 'qualcun'.

'qualcun' canta una canzone allegra.

Portiamo una mela a 'qualcun'.

'qualcun' aiuta a pulire la stanza.

'qualcun' ha perso il cappello rosso.

Posso chiedere a 'qualcun' di venire?

'qualcun' corre nel parco con me.

'qualcun' ha disegnato un grande sole.

'qualcun' ha portato un libro interessante.

Abbiamo chiamato 'qualcun' per giocare a calcio.

Racconto una storia che parla di 'qualcun'.

'qualcun' ha preparato una merenda per tutti.

Se 'qualcun' ha bisogno, gli offro aiuto.

Durante il gioco, 'qualcun' ha trovato il tesoro.

Ho letto la parola 'qualcun' nel libro di scuola.

Nel diario c'è scritto 'qualcun' vicino al disegno.

Voglio chiedere a 'qualcun' come si fa quel disegno.

Durante l'escursione, 'qualcun' ha visto un uccello raro.

Ho ascoltato mentre 'qualcun' spiegava la regola del gioco.

In laboratorio, 'qualcun' ha rotto una provetta per errore.

In biblioteca ho cercato il nome 'qualcun' su un'etichetta.

'qualcun' ha scelto il tema della presentazione.

Se 'qualcun' studia con me, imparo meglio.

'qualcun' ha spiegato la soluzione al problema.

Ho scritto un messaggio a 'qualcun' per ringraziarlo.

In cortile 'qualcun' ha suonato una melodia dolce.

Nel progetto scolastico, 'qualcun' ha disegnato il logo.

Racconto l'avventura che 'qualcun' ha vissuto in montagna.

Nel gruppo di lavoro, 'qualcun' propone un'idea nuova.

Durante la ricreazione, 'qualcun' ha fatto uno scherzo divertente.

Ho visto il commento scritto da 'qualcun' sul cartello.

Se ascolti, forse 'qualcun' ti dirà la storia completa.

'qualcun' ha raccolto firme per la festa della scuola.

Il cane si chiama 'qualcun'.

Ho incontrato 'qualcun' che parla tre lingue.

Discutiamo perché 'qualcun' propone una soluzione alternativa.

Nella discussione, 'qualcun' ha portato argomentazioni solide.

'qualcun' ha raccontato la sua esperienza al laboratorio.

Se 'qualcun' ha dubbi, può chiedere al professore.

Se 'qualcun' vuole collaborare, possiamo creare un piano.

'qualcun' ha depositato una proposta al club studentesco.

In laboratorio universitario, 'qualcun' ha pubblicato un articolo interessante.

Ho incontrato 'qualcun' che cerca volontari per il progetto.

'qualcun' ha organizzato un incontro per parlare del futuro.

In assemblea, 'qualcun' ha esposto un punto di vista convincente.

Ho letto una lettera firmata 'qualcun' nella posta della scuola.

'qualcun' ha organizzato un gruppo di studio per gli esami.

Durante il progetto, 'qualcun' ha coordinato il lavoro del team.

Ho sentito che 'qualcun' ha vinto il concorso di poesia.

Solo dopo aver esaminato i documenti e confrontato le versioni contraddittorie, compresi che l'elogio, riservato a un anonimo definito qualcun dal registro ufficiale, celava una strategia retorica di legittimazione politica volta a neutralizzare il dissenso.

In preda a un'ardente riflessione, accennai al concetto, chiamato dai critici il termine qualcun, il quale, sebbene apparentemente lacunoso, delineava una visione della soggettività che avrebbe potuto, se meditata con rigore, sovvertire molte delle categorizzazioni tradizionali.

Attraverso una serie di metafore deliberate, il romanzo propose, senza mai esplicitarlo completamente, la figura di qualcun come archetipo dell'abbandono, trasformando la privazione in materia narrativa e costringendo il lettore a una rinegoziazione etica dei propri presupposti.

Nell'istante in cui, pur consapevole delle implicazioni e avendo consultato più fonti, pronunciai la parola qualcun, avvertii un'immediata sospensione del giudizio, come se l'atto linguistico avesse sospinto l'uditorio a ripensare gerarchie di autorità e responsabilità.

Se, come argomentano alcuni teorici, l'agire morale dipende dalla capacità di riconoscere l'altro, allora l'esperimento istituito per verificare la disposizione di qualcun a soccorrere rivela non soltanto le fragilità delle norme ma anche la plasticità delle pratiche sociali sotto pressione.