Frasi con « mercato » per bambini, ragazzi e studenti

Compriamo pane al mercato.

Il mercato ha mele rosse.

Vedo tanti colori al mercato.

Mamma mi porta al mercato.

Nel mercato trovo fiori profumati.

Al mercato ci sono banane gialle.

Il pettirosso vola vicino al mercato.

Porto la mia borsa al mercato.

Il mercato è pieno di sorrisi.

Al mercato scelgo una mela croccante.

Gioco con il mio carrello al mercato.

Al mercato ascolto il venditore che canta.

Al mercato chiedo gentilezza al venditore.

Parlo con la fruttivendola al mercato.

Prendo nota delle offerte del mercato.

Il mio papà compra uova al mercato.

Al mercato vedo diversi tipi di formaggio.

Al mercato imparo nuovi nomi di frutta.

Il mercato vicino a casa è grande.

Gli amici mi aspettano vicino al mercato.

Al mercato compro ingredienti per la torta.

Al mercato scelgo verdure per la cena.

Al mercato osservo come lavorano i venditori.

Nel mercato ci sono molti colori e suoni.

La nonna mi insegna a scegliere al mercato.

Portiamo il cesto al mercato per il picnic.

Osservo i colori e i profumi del mercato.

Al mercato studio i prezzi dei vari prodotti.

Vorrei imparare a riconoscere le erbe al mercato.

Oggi al mercato ho aiutato a pesare le arance.

Scrivo una lista per non dimenticare nulla al mercato.

Al mercato confronto frutta e legumi per una ricetta sana.

Al mercato scopro spezie dai profumi nuovi.

Mio zio vende verdure fresche al mercato.

Al mercato cerco prodotti locali e stagionali.

Al mercato confronto etichette e informazioni nutrizionali.

Partecipiamo a un laboratorio sul cibo al mercato.

Decido il menù settimanale facendo scelte al mercato.

Scrivo un breve racconto su una giornata al mercato.

Organizzo una spesa responsabile con amici andando al mercato.

Al mercato approfondisco le differenze tra biologico e convenzionale.

Al mercato analizzo la qualità degli alimenti prima di comprare.

Al mercato incontro agricoltori che spiegano come coltivano i prodotti.

Discussioni sul prezzo al mercato mi aiutano a capire il valore.

Io vado al mercato.

Al mercato valuto qualità, prezzo e sostenibilità.

Studio le origini dei prodotti che trovo al mercato.

Partecipo a un progetto scolastico che visita il mercato.

Al mercato confronto le etichette per fare scelte informate.

Studio le normative che tutelano i venditori del mercato.

Al mercato indago le filiere corte e i produttori locali.

Progetto una cena a tema con ingredienti comprati al mercato.

Scrivo un articolo sulla storia del mercato nella mia città.

Collaboro con un gruppo che promuove i produttori del mercato.

Al mercato organizzo una campagna per ridurre gli sprechi alimentari.

Al mercato conduco interviste per un progetto di economia locale.

Partecipo a un dibattito sulle politiche urbane relative al mercato.

Al mercato sviluppo un piano per migliorare la filiera corta.

Analizzo criticamente l'impatto ambientale dei prodotti venduti al mercato.

Al mercato analizzo i dati di prezzo per capire le tendenze stagionali.

Se lo Stato investisse in infrastrutture digitali e, contemporaneamente, promuovesse normative antitrust più stringenti, il mercato, pur profondamente segmentato, potrebbe favorire una competizione più equa che stimoli produttività e inclusione sociale.

Nonostante le oscillazioni stagionali e i vincoli logistici imposti dalla crisi, ai ristoratori rimaneva, nel mercato, una capacità residua di innovare attraverso filiere corte e strategie di differenziazione che, se sostenute, avrebbero mutato la domanda.

Di fronte all'automatizzazione crescente e alle tensioni salariali, la riflessione sul futuro del lavoro impone di ripensare il mercato come cornice regolativa: una trasformazione, dunque, che richiederà nuove politiche redistributive e percorsi formativi concertati.

Pur essendo convinto dell'efficacia delle politiche locali, il professore, che per anni ha studiato l'evoluzione dei prezzi, osservò come il mercato, influenzato da aspettative speculative e da barriere informazionali, si discostasse dai modelli teorici.

Accumulando dati etnografici in quartieri differenti e confrontando, nelle sue note, pratiche di consumo e reti di fiducia, la ricercatrice concluse che il mercato rappresenta tanto un luogo materiale quanto un nodo simbolico di identità collettiva.