Frasi con « cioè » per bambini, ragazzi e studenti

Bevo il succo, cioè è dolce.

Mio papà sorride, cioè è contento.

Mangio una banana, cioè è morbida.

Il gatto mangia, cioè fa le fusa.

Vado al parco, cioè gioco sull'altalena.

La mamma mi abbraccia, cioè mi consola.

Il trenino fa rumore, cioè click-clack.

Coloro il sole, cioè uso il giallo.

Piango quando cado, cioè chiedo un bacio.

Leggo un libro illustrato, cioè guardo le immagini.

Costruiamo un castello di sabbia, cioè con molti secchi.

La scuola è vicina, cioè la vedo dal giardino.

Faccio matematica, cioè conto con attenzione.

Il cane corre veloce, cioè salta felice.

Facciamo una torta, cioè mescoliamo gli ingredienti.

La luna splende, cioè illumina il cortile.

Aiuto la nonna, cioè porto le buste leggere.

Osservo le formiche, cioè seguo il loro percorso.

Racconto una storia inventata, cioè creo personaggi buffi.

Giochiamo in squadra, cioè ci aiutiamo a vicenda.

Il fiore è profumato, cioè ha un buon odore.

Imparo a scrivere, cioè traccio le lettere con cura.

La pioggia bagna il prato, cioè crescono i fiori.

Faccio un esperimento semplice, cioè mescolo acqua e colore.

Preparo la merenda, cioè taglio la frutta a pezzi.

Studio la natura, cioè imparo i nomi degli alberi.

Disegno un fumetto, cioè scrivo i dialoghi dei personaggi.

Leggo le istruzioni, cioè capisco come montare il gioco.

Costruisco un modellino, cioè seguo i passaggi con pazienza.

Scrivo una poesia semplice, cioè scelgo parole che suonano bene.

Organizzo lo zaino, cioè metto i libri al posto giusto.

Studio la storia locale, cioè scopro come vivevano le persone.

Esploro la città, cioè scopro luoghi curiosi.

Progetto un esperimento, cioè ipotizzo e poi verifico.

Svolgo un progetto creativo, cioè invento soluzioni originali.

Partecipo al dibattito, cioè ascolto e rispondo con rispetto.

Scrivo un racconto breve, cioè creo personaggi e avventure.

Studio la scienza, cioè faccio domande e cerco risposte.

Prendo appunti in classe, cioè segno le idee importanti.

Analizzo un testo, cioè cerco il significato delle frasi.

Fisso un obiettivo personale, cioè lavoro passo dopo passo.

Imparo parole straniere, cioè provo a parlare con altri suoni.

Faccio una presentazione in classe, cioè espongo le mie idee chiaramente.

Partecipo a una gita scolastica, cioè condivido il viaggio con gli amici.

Ho una palla, cioè è rossa.

Studio il linguaggio del codice, cioè imparo semplici programmi.

Conduco un'intervista, cioè ascolto le risposte con attenzione.

Scelgo un libro impegnativo, cioè leggo pagine più complesse.

Partecipo a un laboratorio tecnico, cioè provo strumenti nuovi.

Analizzo dei dati, cioè guardo i numeri con cura.

Realizzo un progetto di gruppo, cioè collaboro con responsabilità.

Conduco una ricerca scolastica, cioè raccolgo informazioni su un tema.

Gestisco il tempo libero, cioè scelgo attività utili e divertenti.

Svolgo un tirocinio pratico, cioè imparo sul campo con esperienza.

Valuto le fonti di informazione, cioè controllo se sono affidabili.

Organizzo il mio tempo, cioè segno compiti e impegni sul calendario.

Scrivo un breve saggio, cioè esprimo le mie idee con ordine.

Preparo un progetto di studio, cioè pianifico gli argomenti da affrontare.

Organizzo lo studio per l'esame, cioè preparo riassunti e schemi.

Discuto un problema con i compagni, cioè valuto pro e contro insieme.

Concepita come operazione di riqualificazione urbana e culturale, fondata su investimenti pubblici e partnership private, l'iniziativa mira a ricostruire tessuti sociali frammentati, cioè a riconnettere spazi e comunità attraverso progetti inclusivi e misurabili.

Negli scritti del filosofo emergono tensioni tra l'ethos e la praxis, tensioni che si risolvono, seppur parzialmente e soltanto sul piano teorico, in un'esegesi critica cioè capace di valorizzare le differenze senza annullarle.

Sebbene molti sostengano che la letteratura contemporanea debba limitarsi a rappresentare il reale, l'autore propone invece una poetica dell'ambiguità, cioè un linguaggio che, oscillando tra metafora e cronaca, interpella il lettore e ne mette in crisi le certezze.

Dopo aver analizzato i dati statistici e aver condensato i risultati in una serie di indicatori qualitativi, il gruppo di ricerca ha avanzato una raccomandazione chiara, cioè di adottare politiche preventive basate su evidenze longitudinali e sulla partecipazione attiva dei cittadini.

Pur avendo studiato a lungo la questione e nonostante le obiezioni formulate dagli esperti, la commissione ha optato per una soluzione pragmatica, cioè quella di promuovere un programma pilota che, mediante monitoraggi rigorosi e criteri di valutazione trasparenti, potrà essere esteso su scala nazionale.