Frasi con « automa » per bambini, ragazzi e studenti

Vedo un automa nel gioco.

Porto un automa in mano.

Metto un automa nella scatola.

Un automa ride con me.

Il gatto guarda un automa.

Cantiamo con un automa piccolo.

Disegno un automa con i pastelli.

Costruiamo un automa con i blocchi.

Porto un automa nella mia borsa.

Questo automa muove le braccia piano.

Il mio automa ha una ruota rossa.

Nel parco c'è un automa che cammina.

Disegniamo un automa colorato insieme.

Un automa in classe racconta una storia.

Il mio piccolo automa ha occhi luminosi.

Immagino un automa che vola nel cielo.

Costruisco un automa con pezzi di cartone.

Ho visto un automa che suona una campana.

Nel laboratorio ho visto un automa che dipinge.

Un automa curioso osserva gli uccelli nel giardino.

Parliamo di un automa che impara a disegnare.

Disegno un automa con vestiti strani e un cappello.

Provo a inventare un automa che canta una canzone.

Nel libro c'è un automa che aiuta gli amici.

Racconto di un automa che aiuta la nonna in cucina.

Nel gioco di società il mio automa trova il tesoro.

Nel cortile un automa gioca a rincorrersi con i bambini.

Nel laboratorio di scienze sperimento con un piccolo automa programmabile.

Per il progetto scolastico costruisco un automa che apre una porta.

Un automa nella fiaba aiuta il protagonista a risolvere un enigma.

Scrivo la storia di un automa che diventa amico di un bambino.

L'automa nel museo sembra molto vecchio, ma c'è anche un automa moderno.

Immagino un automa che racconta barzellette ai compagni.

Il fumetto mostra un automa che salva gli animali.

In laboratorio programmiamo un automa per seguire una linea.

Racconto di un automa che viaggia in una città lontana.

Disegno il mio automa ideale con dettagli e colori vivaci.

Discutiamo se un automa può provare emozioni come gli umani.

Scrivo una poesia su un automa che sogna di volare.

Leggo un libro su un automa che scopre il mondo umano.

Nel romanzo ambientato in futuro un automa diventa compagno di avventure.

Progetto un automa che aiuta a raccogliere i rifiuti del parco.

Nel laboratorio di tecnologia studio come un automa esegue movimenti precisi.

Per lo spettacolo di scuola preparo un automa che recita una poesia.

Ho un automa.

Analizzo come un automa percepisce l'ambiente usando sensori.

Proponiamo al gruppo una gara tra automa programmati da noi.

Nel laboratorio sperimentiamo come un automa riconosce forme e colori.

Discussione in classe: quando usare un automa per svolgere compiti pericolosi.

Studio le possibilità etiche di un automa che prende decisioni autonome.

Nel corso di robotica creo un automa che risponde ai comandi vocali.

Nella storia un ragazzo e il suo automa affrontano una sfida insieme.

Racconto di fantascienza in cui un automa scopre il valore dell'amicizia.

Organizziamo una presentazione sul funzionamento di un automa e sui suoi sensori.

Nella storia filosofica un automa mette in discussione cosa significhi essere umano.

Scrivo un diario dal punto di vista di un automa curioso del mondo.

Progetto con i compagni un automa che aiuta gli anziani nelle faccende domestiche.

Racconto storico di un automa costruito cento anni fa e ritrovato in un magazzino.

Scrivo un breve saggio su come un automa potrebbe migliorare la vita in città.

Nel progetto di tesi confronto diversi modelli di automa e il loro software di controllo.

Che si tratti di romanzi, di installazioni artistiche o di interfacce domestiche, la fascinazione per un automa, più che per la macchina fredda, testimonia una nostalgia antropologica mutata in estetica della simulazione.

Analizzando i dati raccolti negli ultimi decenni, emerge che la presenza di un automa nei luoghi di lavoro, accompagnata da precarie tutele giuslavoristiche, ha accelerato forme di precarietà che richiedono una riforma strutturale.

Nonostante molti insistano sul carattere inarrestabile del progresso tecnologico, ritengo che un automa capace di riprodurre gesti umani sollevi interrogativi etici che nessuna normativa, per quanto attenta, potrà risolvere senza un dibattito antropologico profondo.

Sebbene la normativa internazionale, la cui applicazione è spesso frammentaria, prevedesse garanzie per i soggetti più vulnerabili, l'introduzione massiccia di un automa nelle cure domiciliari pone questioni di responsabilità e di dignità che restano inevase.

In virtù della proliferazione degli algoritmi e, con essi, della presenza sempre più discreta di un automa nella quotidianità urbana, i cittadini dovranno negoziare nuove pratiche di sorveglianza e resistenza se vorranno preservare spazi di intimità non mediata.